La nostra filosofia.

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Siamo Enrica e Stefania, nate nel periodo dello Tsukimi
dell’anno 1993.

Siamo sempre state appassionate dalla natura
e dopo vari studi intrapresi nel campo della moda e della tintura naturale, abbiamo deciso di fondare nel 2021 il nostro brand d’abbigliamento.

Il motivo che ci ha spinto ad aprire 1Q93 è semplice: crediamo che la moda debba essere etica e rispettosa dell’ambiente.

Riteniamo che il consumo consapevole inizi con una produzione consapevole, per questo proponiamo delle piccole collezioni realizzate prettamente con tessuti naturali e materiali di recupero.

In seguito tingiamo ogni singolo capo utilizzando foglie, cortecce, fiori e scarti alimentari.

Crediamo che, ora più che mai, sia necessario riconnetterci alla natura e seguire i suoi ritmi, in un mondo che va sempre più veloce.

MATERIALI E MANIFATTURA

Utilizziamo esclusivamente fibre naturali certificate e, quando possibile, scarti di produzione di altre aziende.

I nostri capi vengono principalmente prodotti in Lombardia utilizzando tessuti provenienti da aziende italiane, ad eccezione di alcuni capi, per i quali ci appoggiamo a realtà situate in India di cui vengono certificate le condizioni di lavoro dei dipendenti.

Lavoriamo con canapa, cotone biologico, lino, bamboo, seta lana merino e siamo costantemente alla ricerca dei migliori materiali sostenibili.

TINTURA

Ci occupiamo della tintura di ogni singolo capo utilizzando coloranti vegetali estratti da foglie, cortecce, fiori e scarti alimentari.

Cerchiamo di essere il più sostenibili possibile sia nel processo che nella raccolta della materia prima: prediligiamo foglie e fiori che hanno già seguito il loro corso vitale.

Per avere un’ampia gamma di colori, ci appoggiamo ad un fornitore italiano di coloranti vegetali.

DURABILITA’

Il nostro obiettivo è offrire un prodotto che possa durare stagione dopo stagione. Per garantirgli una lunga vita utilizziamo materiali di qualità e disegniamo modelli lineari, che vanno al di là delle mode.

Ci piace pensare che l’acquisto di abiti non debba essere un atto di folle consumismo, ma una combinazione di necessità e amore per un capo.

Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎ Wabi Sabi ☀︎ Saisei ☀︎